Viaggiare in modo sostenibile
Quando la cassetta delle chiavi diventa uno scrigno del tesoro
14.04.2023
I tesori da scoprire non sono solo nei film dei pirati, ma anche nella vita reale. Il geocaching è l’hobby in cui si cercano segreti nascosti, anche con Mobility.
A prima vista non si vedono. Eppure sono presenti in tutto il mondo, anche in Svizzera: Tesori che a volte possono essere piccoli come un ditale, a volte grandi come un barile. I moderni cacciatori di tesori chiamano questi tesori «cache». Essi stessi sono i cosiddetti «geocacher».
Il «geocaching» è un gioco in cui persone normali collocano una lattina in un luogo bello o interessante. Inserite il nascondiglio online con le coordinate GPS e altre informazioni di base su una mappa. Gli altri giocatori sanno più o meno dove e cosa cercare. L’obiettivo è fare in modo che i tesori non siano facili da trovare sul posto. A volte bisogna prima risolvere un indovinello per raggiungere la lattina. Le cache possono contenere, ad esempio, oggetti con cui è possibile scambiare. Spesso le lattine sono nascoste anche in luoghi non raggiungibili con i mezzi pubblici. Bene, c’è Mobility!
Caccia al tesoro anziché passeggiata
Uno che da 15 anni annovera questo particolare gioco d’avventura tra i suoi hobby è Andreas S. Dato che i geocacher preferiscono fare la loro caccia al tesoro in segreto con uno pseudonimo, anche lui vuole rivelare solo il suo nome. Tutto è iniziato con una passeggiata. «Volevo stare all’aperto con i miei figli, risparmiando loro una noiosa passeggiata domenicale intorno al lago Pfäffikersee», ricorda Andreas. In un giornale aveva letto di geocaching e ne era subito entusiasta. «Questo mistero ha affascinato me e i miei figli», racconta Andreas.
Andreas non solo scova i cache, ma li crea e li nasconde. Alcuni anni fa, mentre cercava un nuovo nascondiglio per una cache, insieme a due colleghi di cacher si è accorto di una cassetta portachiavi Mobility orfana. «All’inizio, queste enormi cassette erano necessarie per depositare le chiavi dell’auto e la cartella delle prenotazioni, nonché per registrare il proprio percorso nel libretto di bordo», spiega Andreas. La fattura è stata quindi emessa sulla base di tale elenco. Anche Andreas è stato tra i soci di Mobility della prima ora: «Molti nel mio ambiente nutrivano dubbi sul modello di car sharing, ma per noi si trattava di un’offerta ideale.» Quando, a partire dal 2000, i veicoli Mobility sono stati progressivamente dotati di un computer di bordo, le cassette per le chiavi sono diventate superflue. Da quel momento in poi i clienti potevano aprire le auto con la chip card. Successivamente, un collega di Andreas ha chiesto a Mobility se poteva convertire una cassetta portachiavi in una cache. «Quando poco dopo è arrivata la conferma, per noi è stato un vero momento clou», ricorda Andreas. «Finora nascondevamo i barattoli preferibilmente tra le radici degli alberi», racconta Andreas. «Ora siamo riusciti a collocare nel centro della città una grande scatola con un diario di bordo – e grazie al cilindro di chiusura era al sicuro dai vandali.»
Nessuna pubblicità, ma inconfondibile
Che una volta appartenessero a Mobility, oggi non è più facile riconoscerlo. Poiché nel geocaching la pubblicità è vietata, il nome Mobility è stato eliminato dalle cassette. «Ma il colore rosso e i veicoli creano un legame inconfondibile con l’azienda di car sharing», afferma Andreas. Nel frattempo, in tutta la Svizzera vengono utilizzate come cache oltre 50 ex cassette per chiavi. «Alcuni sono splendidamente decorati», dice Andreas. L’appassionato di geocacher sarà felice se ne aggiungeranno molti altri.
Il codice d’onore il geocaching
Per il geocaching esiste un codice d’onore che ogni geocacher dovrebbe rispettare. Di seguito i punti principali:
Se hai trovato una cache, registrati nel diario di bordo.
Quando prendi un oggetto di scambio dalla cache, rimetticene uno almeno equivalente.
Chiudi bene la cache e nascondila esattamente dove l’hai trovata. Camuffalo di nuovo come previsto dal proprietario della cache.
Rispetta la natura e il terreno privato. Le cache, ad esempio, non possono essere nascoste in riserve naturali o su terreni privati (senza il consenso del proprietario).
Non farti notare, per evitare che il nascondiglio venga scoperto dai «geo-muggels», ossia le persone che non sanno cos’è la geocaching. Tu non ne fai più parte.
«Cache in – Trash out» (CITO): Prendi con te i rifiuti che trovi nel geocaching e gettali via. Così, dopo la tua visita, la natura sarà più pulita di prima – grazie!
Maggiori informazioni: www.geocaching.com